Rimasi silenzioso. Continuavo a non
capire cosa stesse succedendo.
“ Gio’ io ti amo, e questo è un sentimento
che non mi posso permettere di avere.”
“ Ci sei andata a letto?”
“ Cambia qualcosa?”
“ Certo che cambia, mi è già
difficile pensare che lo fai per lavoro… ora anche per divertimento proprio
no!”
“ Non ci sono andata a letto e non
ci ho fatto sesso, ci ho solo parlato, è uno carino sai… lavora in banca…”
“ Interessante teoria. E’ carino in
quanto lavora in banca? C’entrano sempre i soldi per te, vero? Mi verrebbe da
dire che per te con i soldi c’entra tutto!”
Presi un bel ceffone. Solitamente la
verità fa male a chi la sente, ora anche a chi l’ha detta.
Mi guardò un attimo, non riuscivo a
capire se mi odiava in quel momento o che.

Accusai il colpo, feci per
andarmene, lei mi fermò prendendomi saldamente la mano, poi mi baciò.
E non fu un bacio e basta, continuò
a farlo. Nonostante una mia iniziale
riluttanza, mi continuò a baciare, senza darmi diritto di decisione, senza
darmi respiro. Comandava lei. Io non sapevo come ribellarmi, o forse sapevo ma sicuramente
non volevo.
I baci sono l’essenza dell’amore. E
sono sinceri in quanto privi di parole.
Le parole che sono spesso fuorvianti,
a volte partono dalla pancia, altre dalla testa.I baci partono dal cuore. Gli
abbracci dall’anima. E lei mi teneva stretto fra le sue braccia.
Ed io, bisognoso di cure come un
ammalato terminale, la lasciavo fare.
Ero alla sua mercè.
Chi è alla mercè di chi.
Ero alla sua mercè.
Chi è alla mercè di chi.
Mi disse che era uno strazio solo
pensare di lasciarmi andare.
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