mercoledì 19 dicembre 2012

parte 14.2



Uscito mi diressi nuovamente verso una meta sconosciuta non ancora stanco di scrutare sguardi e di capire, o perlomeno giocare a capire, l’essenza delle persone. Ad un certo punto un languore mi portò verso un buffet del centro. Dal quale usciva un odorino di quello che era il piatto tipico, cioè carne di maiale bollita con tanti aromi e tanto sale.
Il mio stomaco decise per me:  presi un piatto della specialità della casa con un contorno di crauti acidi e patate al tegame con cipolla e pancetta. Accompagnai il tutto con una birra tedesca da mezzo. L’orologio asseriva che mancava ancora parecchio tempo all’apertura del night e finita la cena ingannai il tempo leggendo un giornale.
Fui l’ultimo a pagare ed a andarmene dal buffet. Guardai nuovamente l’orologio nella speranza di un responso migliore, ma nuovamente sentenziò che era presto. Decisi che dovevo cambiarlo, non doveva funzionare. O era tardi o era presto, mai una volta che l’ora fosse giusta. Giusta per me.
Se non erro, un tale dai capelli scompigliati disse che il tempo è relativo.

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