lunedì 27 maggio 2013

parte 20.2



Il campanello di casa suonò due volte.
Solo il male imperterrito risorge ovunque.
Carla si chiese chi avrebbe potuto essere.
Si diede una sistemata veloce ai capelli e chiuse la zip della giacca della tuta di ciniglia che indossava.
Si avvicino alla porta e chiese chi è.
Rispose una voce roca: “fiori”.
Guardò fuori attraverso lo spioncino della porta. Vide solamente un sterminato mazzo di rose rosse.
Aprì la porta a quella che sembrava una promessa d’amore.
Ma dietro ai fiori un sorriso già conosciuto, uno di quelli che non puoi dimenticare, uno di quelli che ti fa accapponare la pelle.
“Buongiorno principessa”.
Era Almir.

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