lunedì 27 maggio 2013

parte 19.3



Martini continuò a dare un’occhiata alla scena del crimine. Tenendosi a distanza dalla vipera con le stellette. Rimuginò che ne aveva abbastanza di vipere e che aveva già da tempo finito tutti gli antidoti per compensare i morsi della sua ex moglie. Egli era un uomo troppo dedito al lavoro, di quelli che trascurano la famiglia per finire il lavoro bene ed a qualunque costo. Costo che spesso paga la consorte. Costo che un giorno lei si rifiutò di onorare: una sera, rientrando tardissimo, dopo un lungo pedinamento,  Martini si ritrovò al cospetto di tre valige pronte e tre parole lapidarie:
Ho un altro.
La vice commissario ordinò qualcosa ai suoi uomini, ed uno andò subito alla radio.
Arrivò dopo una ventina di minuti la scientifica, e contemporaneamente una unità cinofila chiamata dalla Nobile.
Martini pensò che era troppo anche per lui, cinofila e scientifica avrebbero messo poco tempo a litigare tra loro, era giunto il tempo di scansarsi.
“Andiamo ragazzi, lasciamo il campo ai professionisti”

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