Martini continuò a dare un’occhiata
alla scena del crimine. Tenendosi a distanza dalla vipera con le stellette. Rimuginò
che ne aveva abbastanza di vipere e che aveva già da tempo finito tutti gli
antidoti per compensare i morsi della sua ex moglie. Egli era un uomo troppo
dedito al lavoro, di quelli che trascurano la famiglia per finire il lavoro
bene ed a qualunque costo. Costo che spesso paga la consorte. Costo
che un giorno lei si rifiutò di onorare: una sera, rientrando tardissimo, dopo
un lungo pedinamento, Martini si ritrovò
al cospetto di tre valige pronte e tre parole lapidarie:
Ho
un altro.
La vice commissario ordinò qualcosa
ai suoi uomini, ed uno andò subito alla radio.
Arrivò dopo una ventina di minuti
la scientifica, e contemporaneamente una unità cinofila chiamata dalla Nobile.
Martini pensò che era troppo anche
per lui, cinofila e scientifica avrebbero messo poco tempo a litigare tra loro,
era giunto il tempo di scansarsi.
“Andiamo ragazzi, lasciamo il campo
ai professionisti”
Nessun commento:
Posta un commento