lunedì 18 giugno 2012

parte 1.3


Si trattava di Graz the Ganz, vecchio amico, eclettica persona e poliedrico professionista. Uno di quelli capace di fare bene qualsiasi cosa. So che aveva iniziato come elettricista, per poi fare l’impresario edile, essere viticoltore ed apicoltore a tempo perso, aprire una attività alberghiera per poi continuare con un centro Welness. Probabilmente aveva fatto ancora qualcosa. Sicuramente era anche un grande tombeur de femme; non per niente vicino a lui sedevano due splendidi esemplari di giovani femmine; un quadretto invidiabile: lui moro, loro una bionda ed una rossa. Ognuno statuario, a suo modo.
“Che ci fai qui in questo posto di perdizione Gio?”
“Sono di passaggio”
“Sembra che di passaggio ti sia montato sopra un Suv, amico mio.”
Avrei risposto che in realtà era un Panzer. Ma avrei dovuto dare spiegazioni che non intendevo fornire.
“Mangiato pesante”
“Allora ti serve un buon digestivo”
Si girò verso il banco ordinando un Jagermeister.
Bevuto in un solo sorso l’amaro che ricorda un gran cornuto sostenetti che era il mio preferito ( e che mi si addiceva perfettamente).
Affermai che il secondo giro era di mio compito.
Persi il conto dei secondi giri e delle risate fatte alle battute di Graz; non so fossero più per il mio diletto o se fossero per piacere ed il piacere delle due donne diversamente colorate. Ma uguali negli intenti.
Lasciai Graz alle promesse ammalianti delle due signorine. Arrivai a casa con un taxi, non ero nemmeno riuscito a togliermi gli stivali che caddi alle lusinghe del letto. Morfeo mi portò in dono Carla. O solo la mia nostalgia di lei: ero dietro al suo corpo svelato, le sue mani presero le mie ed adagiandole sul suo seno scivolarono lievi sui miei fianchi…

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