martedì 7 agosto 2012

parte 7.1


La mia frequentazione notturna con Carla continuò fuori dal locale. La aspettavo un isolato più in là per non farmi notare dagli albanesi. Non mi importava nulla cosa facesse prima di incontrarmi, conoscevo il suo lavoro e cosa comportava. Ero trepidante di vedere i suoi occhi, di guardarla e farmi guardare, di baciarla, di sentire le sue mani, di fare l’amore. Dappertutto. A casa sua, in macchina, o in un portone di una via limitrofa al Venezuelas, che trovavamo sempre aperto. A volte in tutti questi posti.

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